Dividendo in crescita a 1,10 euro per azione. Utile netto d’esercizio consolidato a 123 ,1 milioni di euro. Nei 12 mesi CET1 ratio in aumento a 10,96%. Raccolta retail: raggiunti i 4,8 miliardi di euro.
• Proposta di dividendo in crescita del 5% a 1,10 euro per azione per un dividendo complessivo di 58,8 milioni di euro e un payout ratio dell’azione del 47,8%;
• Utile netto d’esercizio consolidato: 123,1 milioni di euro. Il risultato è condizionato dalla diminuzione fisiologica del “reversal PPA”;
• Reddittività complessiva consolidata: 133,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2018;
• Margine di intermediazione: 558,3 milioni di euro (-3,2% vs 31 dicembre 2018). Positivo il contributo del “core” business;
• Raccolta diretta in crescita a 4,8 miliardi (+8,3% vs 31 dicembre 2018);
• Costi operativi: 294,9 milioni di euro (+7,9% vs. 2018) principalmente per effetto della crescita dei dipendenti del Gruppo: 1.753 al 31 dicembre 2019 (+7%).
Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera:
• CET1 ratio: 14,28% (13,74% al 31 dicembre 2018); TIER1 ratio: 14,28% (13,74% al 31 dicembre 2018); TCR: 18,64% (18,20% al 31 dicembre 2018).
Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera:
• CET 1 ratio: 10,96% (10,30% al 31 dicembre 2018) si conferma al di sopra del requisito SREP pari a 8,12%; TIER1 ratio: 11,56% (10,92% al 31 dicembre 2018) al di sopra del requisito SREP pari a 10,0%; TCR: 14,58% (14,01% al 31 dicembre 2018) verso un requisito SREP pari a 12,5%.
Mestre (Venezia), 11 febbraio 2020 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis, presieduto dal Vicepresidente dott. Ernesto Fürstenberg Fassio, ha approvato oggi i risultati preliminari relativi all’esercizio 2019. Il 12 marzo 2020 verrà approvato il progetto di bilancio 2019.
«Banca Ifis è una banca profittevole e ben capitalizzata, con un patrimonio netto di 1,5 miliardi di euro; vantiamo un buon posizionamento di mercato con un importante vantaggio competitivo e un business model diversificato in due divisioni “core”: il segmento Commercial e Corporate Banking focalizzato sulle PMI e quello dei crediti deteriorati (NPL) – dichiara Luciano Colombini, Amministratore Delegato del Gruppo Banca Ifis -. Anche quest’anno proponiamo ai nostri azionisti un dividendo in crescita a conferma della solidità della Banca che consente, ancora una volta, di soddisfare chi ha deciso di investire in Banca Ifis. A ulteriore dimostrazione del fatto che la Banca è pienamente in grado di autofinanziare la sua crescita, abbiamo il CET1 che nei 12 mesi è aumentato dello 0,66% raggiungendo quota 10,96%».
«Nel 2019, un anno che ha visto la Banca impegnata in importanti cambiamenti, abbiamo realizzato un utile di 123,1 milioni di euro: un risultato questo che risente della diminuzione fisiologica del “reversal PPA” che, al netto delle imposte, scende dai 61 milioni di fine 2018 ai 47 milioni di fine 2019.
Per quanto riguarda il business NPL, nel corso del 2019, è stata perfezionata l’acquisizione dell’intero capitale sociale della società FBS ed è stato così accelerato il processo di integrazione tra i due business che porterà importanti sinergie derivanti dalla complementarietà del know-how di Banca Ifis e FBS. A conferma della nostra dinamicità sul mercato e delle ottime capacità di execution, sono stati raggiunti gli obiettivi di acquisto di NPL per circa 3 miliardi di euro. Per i prossimi anni la strategia prevede l’espansione del business anche nel segmento large loan secured attraverso l’acquisizione di piccoli servicer team specializzati e un continuo efficientamento della macchina del recupero.
Sul fronte della Banca Commerciale, nel corso del 2019, abbiamo continuato a finanziare l’economia reale confermando il nostro ruolo di Banca delle PMI, raggiungendo i nostri obiettivi in termini di ricavi e registrando una graduale contrazione del costo del rischio che aveva evidenziato, nei precedenti esercizi, un picco non fisiologico dovuto alla crisi che ha interessato il settore delle costruzioni. Nel prossimo futuro incrementeremo ulteriormente la nostra presenza nel segmento delle Piccole e Medie Imprese; ci focalizzeremo sulla continua evoluzione del nostro modello distributivo e operativo, con un’offerta di prodotti più ampia e investimenti in innovazione digitale che ci consentiranno di espandere ulteriormente la nostra base clienti».
«Nel 2019, dunque, abbiamo posto le basi e le fondamenta per il prossimo triennio. Il Piano Industriale, presentato il 14 gennaio, ha delineato la strategia e gli obiettivi che ci siamo posti di raggiungere al 2022 e che prevedono un utile netto sostenibile di 147 milioni di euro, grazie alla crescita di tutte le business unit, un ritorno sul patrimonio netto tangibile dell’8,9%, nuovi investimenti per 60 milioni di euro e 190 assunzioni. Le attività e le progettualità delineate sono già in essere e verranno perseguite e monitorate nei prossimi trimestri» conclude Luciano Colombini.