Risultati primo semestre 2020
Dati riclassificati – 1° gennaio 2020 / 30 giugno 2020
Requisiti di capitale con il consolidamento in La Scogliera
Requisiti di capitale senza il consolidamento in La Scogliera
Guidance 2020
«Il primo semestre ha confermato la validità̀ della strategia e la solidità̀ finanziaria di Banca Ifis, in un contesto macroeconomico che non ha precedenti. Nell’anno della pandemia di Covid-19, uno dei peggiori degli ultimi decenni, Banca Ifis chiude il primo semestre in utile, rafforzando il proprio patrimonio e accelerando negli investimenti – spiega Luciano Colombini, Amministratore Delegato di Banca Ifis -. La Banca, anche in questa difficile congiuntura, ha dimostrato una notevole capacità di resilienza grazie alla specificità del suo business model basato, sul fronte Imprese, sull’erogazione di forme di credito principalmente a breve termine e, lato Npl, sulla definizione di piani di rientro sostenibili, con una durata media di circa 7 anni.
Nei primi sei mesi la Banca ha registrato un utile netto di 37 milioni di euro, al netto di rettifiche e svalutazioni per 36 milioni di euro (pre imposte) ragionevolmente riconducibili all’effetto del Covid-19. Inoltre, il lockdown e la chiusura dei tribunali hanno determinando il rallentamento dell’attività del Settore Commercial & Corporate Banking e dell’attività di recupero del Settore Npl generando ulteriori impatti diretti ed indiretti.
Il CET1 consolidato, calcolato escludendo il dividendo 2019 sospeso per le disposizioni di Banca d’Italia e escludendo prudenzialmente l’utile del primo semestre 2020, si è attestato all’11,58%, in rialzo di 62 punti base rispetto al 31 dicembre 2019. Lo stesso indice, senza considerare gli effetti del consolidamento regolamentare in La Scogliera, si attesta al 15,45% (14,28% al 31 dicembre 2019). La raccolta è stata stabile sia nella componente retail sia in quella istituzionale. Ci terrei a evidenziare come nel semestre, nonostante l’incertezza macroeconomica, Banca Ifis ha accelerato l’innovazione e la trasformazione digitale del business e del modello operativo e, rispetto alle previsioni di inizio anno, prevede di aumentare gli investimenti in digitalizzazione.
In questi mesi, il Gruppo non ha mai smesso di operare con efficienza e fiducia. In pieno lockdown abbiamo concluso un deal strategico acquisendo il 70,77% di Farbanca, un’operazione che consentirà, grazie alle sinergie con Credifarma, di creare un polo leader nei finanziamenti alle farmacie; inoltre, a fine giugno, abbiamo realizzato un importante progetto di rebranding che permetterà di migliorare il posizionamento della Banca e comunicare al meglio le attività e i prodotti del nostro business. Nel periodo sono state portate a termine alcune operazioni, come il perfezionamento della vendita dell’immobile di Corso Venezia a Milano, che ha comportato una plusvalenza di 24,2 milioni di euro e l’emissione di un bond da 400 milioni di euro a condizioni più favorevoli di quelle previste e nell’attuale contesto di mercato non più praticabili. Inoltre, abbiamo diversificato la raccolta esportando la nostra offerta di conti deposito sul mercato del risparmio tedesco, grazie a un accordo con la fintech Raisin.
Sul fronte Commerciale, abbiamo assicurato il nostro supporto alle imprese, approvando più del 98% delle oltre 18.000 richieste di moratorie pervenute. Abbiamo siglato un importante accordo con la BEI per finanziare e sostenere le PMI impattate dal Covid-19. Una misura, quest’ultima, che si somma alle numerose attività e servizi messi in campo dalla Banca sia durante il lockdown che nella più difficile fase di ripresa delle attività produttive. Sul fronte degli Npl, in linea con quanto previsto nel piano strategico, da gennaio a luglio abbiamo rilevato 1,3 miliardi di euro di crediti non performing e attualmente stiamo partecipando a 15 processi di cessione per un controvalore nominale di circa 1,9 miliardi di euro. Gli acquisti finalizzati in questi mesi, offriranno un buon contributo alla redditività della Banca nei prossimi due anni, grazie a un’attività di recupero proattiva e diversificata».
«Lo scenario che abbiamo davanti resta incerto. Tuttavia, assumendo la progressiva stabilizzazione del contesto macroeconomico e l’assenza di ulteriori periodi di lockdown, per l’esercizio 2020 stimiamo di raggiungere un utile netto compreso tra 50 e 65 milioni di euro. Infatti, per il secondo semestre, anche alla luce dei recuperi realizzati a luglio, pari a 25 milioni di euro rispetto ai 17 milioni di medi mensili del secondo trimestre, ci aspettiamo un progressivo miglioramento del Settore Npl, che dovrebbe tornare a pieno regime nell’ultimo trimestre dell’anno. La qualità del credito del Settore Commercial & Corporate Banking dipenderà dalla velocità della ripresa economica e potrebbe essere impattata dalla fine delle moratorie. Rimango comunque positivo sulla nostra qualità dell’attivo: i nostri crediti commerciali, pari a 5,2 miliardi di euro, includono circa 800 milioni di euro di crediti verso la pubblica amministrazione. Il rimanente portafoglio è ben diversificato in termini di dimensioni, settore e imprese» conclude Luciano Colombini.